Allo stadio di Pian di Massiano, davanti a circa quarantamila spettatori, si schierano le seguenti formazioni:
Perugia:
Grassi, Nappi, Dall'Oro, Frosio, Zecchini, Amenta, Bagni, Curi, Novellino, Vannini, Speggiorin (12 Malizia, 13 Matteoni, 14 Scarpa)
Allenatore Castagner
Juventus:
Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega (12 Marchese, 13 Cabrini, 14 Virdis)
Allenatore Trapattoni
Arbitro: Menegali di Roma.
Il tempo non promette nulla di buono, a quindici minuti dalla fine del primo tempo si scatena un temporale tremendo.
Renato Curi, subisce, in un contrasto con Causio, un leggero infortunio, esce qualche minuto dal campo e poi rientrerà.
Intanto seguita la pioggia battente, c'è l'intervallo e si inizia il secondo tempo.
Furino sta battendo un fallo laterale, è il 5º minuto. Renato Curi cade a terra, è solo, non si alzerà più.
Bettega e Morini sono i primi ad accorgersene e chiedono aiuto rivolti verso la panchina del Perugia. Accorrono insieme al massaggiatore Renzo Luchini, il prof. Tomassini, Palomba e il Mister. La presenza di Castagner dentro il rettangolo di gioco è cosa rara e denota la gravità della situazione.
Adagiato subito su di una barella, Renato prende la via degli spogliatoi[...].
Dopo un'ora di falliti tentativi di rianimazione, i medici debbono arrendersi: Renato non ce l'ha fatta.
"Il cadavere che giace supino sul tavolo della sala settoria, indossa maglietta rossa con righe bianche e rosse al collo e ai polsi, recante sul retro il numero 8 di colore bianco e sul davanti, a sinistra, l'immagine del grifo, canottiera di cotone con maniche corte...", un'immagine, un ricordo terribile e commovente.
RICORDI
Renato Curi approda a Perugia nella stagione 1974-75 e fa parte della formazione che regala la serie A alla squadra perugina per la prima volta nella sua storia.
A scoprire il giovane talento fu uno dei personaggi più importanti della storia del Perugia calcio: Ilario Castagner, che di Renato scrive così:"Ti ricordi Renato quando ci siamo incontrati? Mi sorridesti e mi chiedesti: 'Che ci fai qui in Sardegna con la 24 ore e l'ombrello?'.
Era il maggio del 1973. A Bergamo si giocava Atalanta-Vicenza per la permanenza in serie A. Mi avevano detto: 'Vai a Sassari a vedere Torres-Giulianova'. A Bergamo pioveva ed io avevo l'ombrello. Un'ora di aereo e l'ombrello non serviva più: era una cosa ridicola con quel sole che spaccava le pietre.
Ero stato mandato per vedere un tuo compagno, invece io mi entusiasmai per te. Rimasi impressionato dal tuo splendido tocco di palla, dai tuoi movimenti rapidi e brevi, dal tuo modo di giocare senza pallone, dalla tua decisione nei contrasti, dalla tua progressione -palla al piede a testa alta-, dalle tue pennellate ai compagni. Ero rimasto colpito dal tuo genio calcistico. Tu vincesti la partita. Per me invece fu una delle più brutte giornate della mia vita: l'Atalanta era retrocessa in serie B.
'Glielo porto io l'ombrello', mi dicesti col tuo sorriso di sempre, cercando di rincuorarmi. Ci siamo ritrovati insieme dopo un anno qui a Perugia. Ti sei innamorato della città; hai fatto amicizia con le persone che ti stavano vicino. Qui hai cercato il tuo mondo con Clelia e Sabrina. 'Come si sta bene a Perugia', mi dicevi continuamente.
Sei stato una delle colonne portanti del nostro Perugia, artefice primo di tante giornate felici. Ti ricordi Renato: 'Vai sulla palla, ti dicevo, sui calci d'angolo avversari, la diagonale di difesa, doppia il compagno, scala le marcature...'. E tu con lo sguardo sempre sereno pronto a sacrificarti. Ti ricordi Renato: 'Voglio rientrare con la Juve', mi dicevi, poi la tua speranza si velò di tristezza per la botta presa durante l'allenamento di Spello.
'Ce la faccio lo stesso' mi dicesti. Il provino felice di sabato ti aveva rasserenato. E domenica mattina 30 ottobre: 'Sto benissimo mister, voglio giocare, sento che oggi farò una grande partita'. Fuori intanto cominciava a piovere.
Negli spogliatoi di Pian di Massiano stavi preparando il tuo grande rientro. A Bergamo si giocava Atalanta-Vicenza.
Sei entrato in campo con il tuo solito sorriso. La pioggia diventava sempre più prepotente e tu sei caduto senza un gemito. Avevo dimenticato l'ombrello. Perdonami Renato se non sono riuscito a proteggerti.
Ci hai lasciato col tuo solito sorriso. Ognuno di noi ha il diritto di scegliere come vivere e come morire.
Per tutto ciò che hai fatto, per tutto ciò che eri, avresti meritato la Nazionale. Ora però sono sicuro che avrai un posto fisso nella Nazionale del Cielo".
Renato Curi colleziona in serie A, con la maglia del Perugia, 53 presenze e 3 reti nelle stagioni 75-76 e 76-77. Purtroppo sono soltanto 5 quelle della stagione 77-78.
Nella foto a destra lo vediamo insieme al resto della squadra che affrontò il Milan il 5 ottobre del 1975 (0-0), partita che inaugurò il nuovo Stadio Comunale di Pian di Massiano (oggi Stadio 'Renato Curi').
Fonte per testi e foto: "Perugia - Un Amore" - Gruppo Editoriale Marcon
16/05/1976 - Il gol di Curi alla Juve (omaggio di Carlo)
Favoloso contributo di Francesco (Nello).
Accosciati: Curi, Sollier, Novellino, Scarpa, Baiardo
25.07.06 Renato Curi (foto del 1977) Ricordo fornito da INSETTON' GIGANTE (Bura) |
Omaggio di OKTOPUS639 |
20.11.2007 Contributo di Simone di Firenze (da un Guerin Sportivo del novembre 1993 - PDF 1.9 Mb) |
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