Il mondo del calcio, oramai, da oltre 10 anni, è in continua evoluzione, su ogni cosa che si può regolare e sempre alla ricerca della spettacolarizzazione dell'evento, per attrarre sempre più spettatori televisivi e meno in presenza.
Se fino alla meta' degli anni '90 i gruppi ultras erano sempre quelli che facevano il dodicesimo uomo, dopo alcuni gravi incidenti avvenuti via via nel corso degli anni, si è cercato sempre più di emarginare gli "ultras", riclassificandoli come cattivo esempio del tifo organizzato.
Ecco, in questo punto non mi trovo d''accordo e, vengo subito al dunque su quanto accaduto ieri sera allo stadio di Rimini, tralasciando nel particolare (ma allo stesso tempo sottolineando in generale) tutto quanto di buono e di sociale, fanno spesso questi gruppi.
E' vero che i gruppi della Nord a Perugia hanno dichiarato guerra al Presidente Santopadre in molte maniere, è vero che contro il Pescara hanno lanciato in campo diverse torce e fumogeni con lo scopo di far prendere una multa alla societa', è vero che negli ultimi anni si sono resi protagonisti di spiacevoli episodi in curva e fuori, ok, però non si può fare di tutta un'erba un fascio.
Cerco di spiegarmi meglio. Nel caso di ieri sera, l'incendio è scoppiato subito dopo il gol siglato da Kouan, quindi, anche se non ho visto direttamente la scena del lancio, ho la sensazione, più che la certezza, che il lancio non sia stato doloso ma, come mi ha raccontato un collega che era al mio fianco, frutto di un lancio più breve, finito poi in malo modo vicino al materasso...
Al di la della multa da far prendere al Perugia, il tifoso sa perfettamente che un episodio di violenza grave può portare (oltre la multa), diffide, squalifiche della curva, trasferte vietate e tanti altri guai all'infinito.
Per cui avrebbe senso fare una cosa del genere volontariamente? Poi è logico, che lo sciagurato di turno può sempre esserci in mezzo al gruppo, nessuno di noi è un perfetto santo.
Quindi personalmente mi astengo dal commentare dicendo, speriamo che non sia stato un atto volontario ad incendiare il materasso, ma una semplice coincidenza involontaria.
Piuttosto mi soffermerei sul fatto dell'assenza dei Vigili del Fuoco, assenza, suppongo, non dovuta a loro stessi e sopratutto sulla mancanza di praticità degli addetti ad usare l'estintore al momento dell'incendio.
Quello antiincendio, è uno dei corsi obbligatori che devono fare gli addetti ai lavori in un campo da calcio, dalle immagini tv, ed anche dal vivo, ci hanno riferito ed abbiamo asisstito a degli inservienti che spruzzavano l'estintore sopra le fiamme e non alla base delle stesse...non aggiungo altro.
Quando arrivo alle gare del Perugia in casa, di solito, arrivo tre ore prima, sistemo tutte le mie cose, in sala stampa ed in campo, e quando sono sul terreno di gioco e mi siedo nella mia postazione, loro sono già li, perchè prendono servizio prima dell'apertura dei cancelli assieme a tutto il personale di sicurezza "obbligatorio" per eventi come partite di calcio e, soprattutto, fanno giri di ispezione assieme ai responsabili delle forze dell'ordine, a volte sorrido sul fatto che passino uno per uno i seggiolini in ogni settore ma, è la regola.
Ecco, mi sembra assurdo che a Perugia il personale sia obbligatorio ed a Rimini no, perchè così è sembrato da alcune voci in sala stampa nell'immediato dopogara, ovvero non necessaria la presenza dei Vigili del Fuoco in quanto lo stadio ha una capienza non superiore a 7500 spettatori.
Boh, mi sembra tutto così assurdo, mi sembra di tornare indietro e di rivivere la storia dei bagni e delle luci a Perugia, normative che cambiano da categoria a categoria, regole, controregole, cavilli tecnici a cui devono rigorosamente sottostare le società, ma che poi nella pratica sono spesso non rispettate, regole che prediligono sempre di più lo spettatore ad allontanarsi dallo stadio ed a vivere la gara dalla poltrona piuttosto che dal vivo.
Gente appassionata della propria squadra, costretta a volte a rinunciare addirittura ad una bottiglia d'acqua, per poi doversela comperare al triplo del costo all'interno ello stadio, servita in un bicchiere che non puoi nemmeno appoggiarti nello zaino perchè rischierebbe di rovesciarsi.
Ripeto ancora, non giustifico colui che ha lanciato il fumogeno (qualora sia stato un atto volontario), ma, a che pro rischiare di incorrere in sanzioni che possono danneggiare te stesso oltre la squadra?
Oltretutto, fino a quel momento, Le due tifoserie si erano pressochè ignorate e non sembrava una gara ad alto rischio tafferugli.
Tamburi, bandiere, torce e fumogeni, la bellezza di ogni curva d'Italia, se usati con lo spirito giusto... questa è l'identita' della curva, logicamente se usati a fini coreografici e basta.
Sulla gara?
Il Perugia deve migliorare e può migliorare, già vedo sui social i soliti processi al mister, ai giocatori ed a tutti i partecipanti, certo, non siamo lo squadrone ammazzacampionato, ma proprio per questo, dobbiamo stare vicini alla squadra e sostenerla, senza se e senza ma.
Un altro piccolo appunto, la Serie C non è organizzata come la Serie B o la Serie A, Rimini, nel suo piccolo, a differenza di altri campi di Serie C, per quanto riguarda la logistica di cui io ed i miei coleghi abbiamo avuto bisogno, mi è sembrata soddisfacente, un pò meno per i tifosi che hanno dovuto parcheggiare un pò così nelle strade limitrofe, senza un parcheggio ospiti dedicato.
Tornelli non funzionanti ed altre criticità che non giustificano una capienza sotto i limiti imposti per certe regole.
A conclusione, attendiamo con ansia le decisioni del Giudice Sportivo, di sicuro una consistente multa sarà il minimo che la Lega di Serie C darà alla società Perugia, sperando di non incappare (in futuro) in qualche turno a porte chiuse o divieto di trasferte.
Per Perugia2005News Roberto Settonce
Nella foto i tifosi del Perugia a Rimini
Foto 7oz. Photo Agency - @Riproduzione vietata

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