Questi i contenuti dell'intervista rilasciata ieri ai quotidiani della carta stampata da Ryder Matos:

"Come sto oggi? Dopo un periodo difficile, in cui sono stato fermo per otto mesi, sto, finalmente, ritrovando il ritmo partita; sono contento per la buona prestazione che tutti abbiamo fatto sabato contro il Cittadella. È stato importante ritornare a casa con i tre punti ed ora occorre continuare a lavorare forte per raggiungere, prima possibile, il nostro obiettivo. Il problema che ho avuto? Inizialmente ho rotto il braccio, poi, essendomi allenato con il gesso, in quanto volevo cercare di rimettermi in pari con i miei compagni, ho assunto una postura sbagliata e mi è venuta anche la lombosciatalgia.
Che idea mi sono fatto della squadra? Ricordo quando le cose non andavano bene, ma il gruppo è sempre stato unito, senza alcun litigio, deciso a seguire quello che dice il Mister, e ora sta ottenendo i frutti del lavoro fatto. Il mio assist a Di Carmine? Per me è contato molto, in questi mesi ho trascorso il periodo più brutto della mia carriera, senza riuscire mai a vedere una luce in fondo al tunnel e, pertanto, è come se avessi fatto io stesso gol. Per me, infatti, tra il fare assist e segnare non c'è differenza. L'esperienza con Castori a Carpi? È andata molto bene, tant'è vero che, poi, è venuta la chiamata dell'Udinese; quando quest'estate ero in ritiro ed ho appreso che sarebbe venuto a Perugia ne sono stato felice.
Il Mister? È rimasto sempre la persona che avevo avuto modo di conoscere, con la voglia di lavorare ed aiutare il gruppo ad ottenere i risultati; da questo punto di vista, essendo noi la squadra che recupera più palloni di tutti gli altri, si vede che stiamo bene sul piano atletico.
Ora ci saranno tre partite consecutive in casa, dovremmo fare punti davanti al nostro pubblico, a partire dal match contro il Frosinone, un avversario che rispettiamo, ma di cui non dobbiamo avere paura.
Chi mi ha impressionato più quest'anno tra i miei compagni? Sicuramente Santoro, che già, lo scorso anno, aveva fatto un gran campionato e quest'anno sta crescendo molto, come Gori, del resto. A che percentuale di forma mi trovo? Dopo la partita contro il Cittadella stavo già molto meglio, posso, quindi, dire di essere al settantacinque per cento.
I tifosi? Sono contento che siano riconoscenti nei miei confronti, perché ho sempre cercato di dare il massimo per questa maglia; mi dispiaceva rimanere fermo e, ripeto, è stato molto difficile per me restare fermo tutto questo tempo.
Quali le caratteristiche che il Perugia deve possedere per salvarsi? Sicuramente andare forte a livello atletico, arrivare primi su tutti i palloni e seguire quello che dice il Mister; in ogni caso, siamo tutti consapevoli delle nostre forze. Il mio futuro? Quando sono andato in Brasile, tutti quanti conoscevano il Perugia, perché è una squadra importante, che ha fatto la serie A ed ha avuto giocatori importanti; non ho, pertanto, rammarichi per non trovarmi più nella massima serie, anche perché, non si sa mai, magari un giorno ci andrò con questa maglia. La mia qualità principale? Il dribbling e l'uno contro uno, anche se Castori chiede di mettere anche la gamba. Giocare trequartista? Lo farei senza nessun problema, anche perché già è avvenuto in passato".


Per Perugia2005News Alessio Torzuoli


In foto, Matos in azione a Cittadella
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