È grigio il cielo oggi sopra Perugia e fa un po' da contrasto al bel colore azzurro di qualche giorno fa. Nessun fuoco d'artificio, niente voli pindarici, però molto di buono si era intravisto e non può certo essere un conglomerato di nuvole ad offuscarne la bellezza. Un po' come avvenuto nel volgere di poco tempo dalla prestazione di Ferrara, straordinaria, a quella di ieri sera contro una squadra, il Pontedera, che, alla stregua di un ragno, ha tessuto la propria ragnatela in ogni fazzoletto di campo, impedendo, di fatto, al Perugia di costruire il proprio gioco. Stile Atalanta, ha ricordato ieri sera in sala stampa Mister Baldini, evidenziando come, addirittura, Guardiola paragonasse le squadre di Gasperini ad un intervento dentistico. E il buon Canzi, allenatore molto preparato dei Toscani, stabiliti i debiti rapporti, deve aver appreso molto di quel verbo calcistico. La sua squadra ti pressa alto e non ti fa respirare, inducendoti a giocare male ed a sbagliare in fase di costruzione, ma anche in quella di non possesso. Certo, parliamoci chiaro, il Pontedera non è che abbia avuto tutte queste occasioni da gol, anzi solo una e l'ha messa dentro, anche perché il Perugia è sempre il Perugia, per quanto non quello brillante ed aggressivo ammirato contro la Spal.Tuttavia, nella circostanza del gol, del tutto simile a quella che, nove giorni fa, aveva consentito al Pescara di andare in vantaggio, c'è stato un errore di Dell'Orco, ancora in ritardo di condizione, che ha scatenato il successivo contropiede.
Un rischio che, giustamente, chi ami giocare in un certo modo, provando sempre a fare la gara e vincere, deve mettere in conto.
Al di là del bel gol di Matos che ha consentito, con merito, ai Grifoni di non soccombere, c'era, infatti, solo un modo per poter provare ad ottenere il risultato pieno, ovvero saltare i diretti marcatori, determinare una superiorità numerica, trovare la profondità e creare le condizioni adatte per gli attaccanti. Ma per ottenere questo, appunto, o meglio, per raggiungere un tale risultato, disponendo, comunque, il Perugia di uomini che hanno nelle corde tali capacità (per esempio lo stesso Matos e Ricci, quando ritroverà la condizione) sarà necessario lavorare molto.
Anche perché, come noto, in serie C, specialmente in casa, i Grifoni non incontreranno soltanto le varie Pescara, Spal, Cesena e così via dicendo, ossia squadre che ti lasciano giostrare con il pallone in quanto votate all'attacco, piuttosto il contrario. Almeno nel cinquanta per cento dei casi, ci si imbatterà contro formazioni che, o cercheranno di irretire la manovra, depotenziandola, come accaduto ieri, o, in ogni caso, si disporranno compatte dietro la linea della palla. Un treno merci in area di rigore, come, per altro, visto negli ultimi frangenti di gara contro la banda allenata da Mister Canzi, difficile da oltrepassare se non attraverso una giocata risolutiva, magari proprio dalle fasce.
Poi, naturalmente, va sempre messo in conto tutto, compresa la paratona sul tiro di Bozzolan a tempo scaduto, che, se fosse entrato, avrebbe regalato la vittoria, ma non inficiato i ragionamenti appena fatti.
C'è un ulteriore aspetto, prima di concludere, che, però, vorrei sottolineare, ossia che questo Perugia, che ha ancora ampi margini di crescita, ha carattere, non si disunisce e, come accaduto in tutte e tre le volte in cui è passato in svantaggio, dà tutto per cercare di riagguantare la partita e provare a vincerla. Ecco, occorrerebbe ripartire da qui, in vista del prossimo incontro di Rimini, ma, direi, anche di tutti gli altri impegni del mese di ottobre contro squadre di seconda fascia per cui i Grifoni saranno chiamati a calarsi nella lotta.
Servirà apportare i necessari accorgimenti per poter far propria la gara ed, in fondo, è tutta qui la scommessa che, quest'anno, Mister Baldini sarà chiamato a superare.


Per Perugia2005News Alessio Torzuoli

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