Sestri Levante, riviera orientale ligure ed area metropolitana di Genova, una graziosa cittadina sul mare attaccata a Portofino, gli stessi abitanti di Ferro di cavallo.
É questo l'avversario sceso in campo ieri al "Curi", guidato da un Presidente che fa un po' troppo il tifoso e che, in tribuna, con i suoi sussulti, ha infastidito non poco, ma ci sta, senza uno stadio ancora adeguato per la categoria, tant'è che le gare interne, in questo inizio di torneo, vengono disputate sul neutro di Carrara. Ed é tutto un dire; ancora ricordo una trasferta da tifoso presso l'impianto della città dei marmi, una "giubbata" d'acqua epocale, per dirla in perugino, ed un settore ospiti degno delle più stravaganti fantasie notturne.
Tuttavia è da stolti commettere l'errore di cadere in tranelli che sanno un po' di già detto centinaia di volte, d'altronde il bello del calcio, a tutti i livelli, è proprio quello che ci si trovi, talvolta, a giocare anche contro realtà non propriamente blasonate.
È contro tali squadre, pur cercando di preservare la propria identità, che Mister Baldini è chiamato a trovare il giusto antidoto, considerando che oltre la metà del torneo sarà costellato da incontri che non discosteranno molto da quello di ieri, come già visto contro il Pontedera, o, se vogliamo, sabato scorso in Romagna. Con tutto il rispetto per la splendida Rimini, decisamente rinomata nel mondo per tanto altro.
Il Perugia ha, infatti, continuato a faticare non poco per sviluppare le proprie trame di gioco; questo nonostante il cambio di modulo, che, di certo, non ha agevolato l'operato di Matos o Seghetti, non adatti a sobbarcarsi il peso dell'attacco, con una fase difensiva che necessita dei giusti interpreti e che, nonostante l'inserimento di Bozzolan, mantiene la propria indole "ballerina".
Ci voleva una prodezza di Santoro, collocato immediatamente dietro le punte, che punte non sono, a sbrogliare il bandolo della matassa, ma i problemi, appunto, permangono. La squadra conclude poco a rete, non è ancora in grado di chiudere le partite e, soprattutto, di amministrarle; è vero, lotta con tutta se stessa e questo è assolutamente lodevole, ma se si vogliano, giustamente, coltivare sogni di promozione, occorre crescere ancora molto sul piano della compattezza e dell'equilibrio.
Lo stesso tecnico di Massa lo ha sottolineato nel dopo gara, rivendicando il tipo di approccio adottato come una precisa scelta condivisa per affrontare un avversario che sarebbe venuto a giocare a viso aperto, come chi non ha nulla da perdere. Benissimo, come, del resto, bene la stessa politica dei mattoncini, purché quest'ultimi siano ben saldi, in quanto la volontà di cambiare denota sempre apertura mentale ed, in tal caso, intelligenza calcistica. Ma si dovrà, al più presto, individuare gli uomini giusti su cui puntare ed inserirli al posto giusto. Servirà, inoltre, continuare ad investire sulla qualità delle giocate, tanto più che si disponga di un comparto di centrocampo che è stato valutato essere il migliore della categoria. E questo sin dalla prossima trasferta di Fermo, lunedì sera prossimo, dopo il turno di coppa.
Sarà il successivo banco di prova, prima della gara interna contro la Torres, che fornirà ulteriori indicazioni per capire se ci saranno stati o meno progressi e che ci svelerà un altro po' il tipo di campionato che attenderà i Grifoni.



Per Perugia2005News Alessio Torzuoli

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