Stavolta non ci siamo, proprio no. Il Perugia perde male, più di quanto non ne dica il punteggio finale, contro un avversario che si è confermato tosto, compatto quanto si vuole, ma che all'anagrafe verrà ricordato come una sorta di Corea, o, se vogliamo, di Macedonia. Con tutto il rispetto parlando ovviamente, soprattutto perché veniva da un'affermazione esterna sul campo di quella Torres a cui, tra una settimana, i Grifoni avrebbero potuto contendere il secondo posto se solo, nel volgere di due partite, non si fosse smarrito quel senso di quadratura, di equilibrio e di spirito vincente che aveva portato ad inanellare un filotto di vittorie. Affermazioni in parte rocambolesche, frutto di una serie di combinazioni favorevoli, va ammesso, ma che avevano dato l'idea che, finalmente, si fosse creata quella sorta di consapevolezza di gruppo, di personalità e fiducia nei propri mezzi che, in genere, si innescano quando si sta costruendo qualcosa di importante. Poi la gara di ieri, certamente rovinata dalla sciocchezza di Christian Kouan, uno dei trascinatori dell'ultimo mese e mezzo, ma va detto che anche i primi venticinque minuti, in cui, è vero, il Sestri Levante non aveva fatto niente, non è che il Perugia avesse fatto molto di più.
Se contro il Rimini il mancato raggiungimento della vittoria era stato accolto e giustificato con il classico "non tutte le ciambella riescono con il buco", ieri sera i passi indietro sono stati netti sotto vari punti di vista.
D'altronde, Mister Formisano, ieri visibilmente deluso, ha parlato con grande schiettezza di giornata no anche da parte dei singoli in un contesto generale, aggiungiamo noi, di giornata no complessiva. Errori di natura caratteriale, ma anche tecnici e tattici che si sono tradotti nella fastidiosa incapacità di puntare con decisione la porta avversaria ed andare al tiro con efficacia. Fino a quell'episodio che il tecnico napoletano ha, giustamente, ritenuto decisivo per infondere coraggio ad un avversario assolutamente alla portata. E poco è valso avergli fatto presente che, qualche istante prima, ci fosse stato un rigore netto, non concesso, su Seghetti, anche ieri alla ricerca di una rete che comincia, oramai a mancare da due mesi. Mister Formisano ha, infatti, parlato di capacità di cavalcare le situazioni e di portarle a proprio favore, rinunciando ad accampare alibi e declinando un assioma che racchiude in sé la sintesi perfetta di ciò che occorrerà mettere in atto sin dalla prossima gara interna contro la traballante Fermana. La squadra sarà chiamata a tornare a dare quel qualcosa in più per differenziarsi dagli altri, a pena di rischiare di appiattirsi, divenire prevedibili e vulnerabili. Insomma servirà gettare il classico cuore oltre l'ostacolo, non solo perché, alla nutrita lista degli indisponibili (Vasquez, Matos, Bozzolan Bartlomei e Vulikic), si aggiungeranno, forse, Angella, oltre agli squalificati Kouan e Sylla, ma perché solo attraverso un profondo bagno di umiltà la battuta di arresto di ieri potrà far crescere un gruppo che non potrà permettersi di perdere un'identità che sembrava acquisita.
Il processo di crescita dovrà continuare e, sotto questo aspetto, è anche ammirevole il coraggio di un Mister che mette in campo mezza primavera, facendo delle sostituzioni tutt'altro che scolastiche. Solo in questo modo la sconfitta sul glorioso e surreale neutro di Vercelli potrà costituire una nuova base di partenza nel percorso di consolidamento di una classifica che sarà imperativo preservare in vista degli spareggi playoff.


Per Perugia2005News Alessio Torzuoli

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