La sconfitta di Sassari assume per il Perugia il significato di una sentenza e, contemporaneamente, il sapore di una prova di maturità non superata. Con quel rigore messo a segno dall'ex ragazzino del Madonna Alta, infatti, il Perugia, a meno di improbabili miracoli, dovrà dire addio al "sogno" di un piazzamento d'onore in vista dei play off e, allo stesso tempo, dovrà fare un esame di coscienza per verificare il proprio percorso di crescita. Ed è proprio quest'ultimo aspetto a preoccupare di più il tecnico partenopeo, soprattutto perché, dopo i passi in avanti dimostrati nell'ultimo mese, i Grifoni erano attesi da una sorta di test per capire se la pasta di cui sono fatti potesse consentire loro di competere con una delle pretendenti alla vittoria finale.
Insomma, una di quelle partite da affrontare, prima ancora che sul piano tecnico ed atletico, su quello mentale. E, in un certo senso, i Grifoni non è che avessero approcciato male alla gara, anzi, specie nei primi venti minuti dellla contesa, si sono mostrati guardinghi, attenti e sufficientemente pronti a colpire. Come, di fatto, accaduto in quella incredibile occasione capitata sui piedi di Alessandro Seghetti. Nella circostanza, il giovanissimo attaccante, capace di bruciare il proprio avversario e di farsi più di mezzo campo in velocità non ha, purtroppo, avuto la giusta freddezza nel mettere in porta un pallone che chiedeva solo di essere depositato in fondo al sacco. In questo scellerato errore, che lo stesso Formisano non ha mancato di rimarcare, è racchiusa una carenza che dovrà essere colmata. Perché in gare fisiche, maschie e combattute contro avversari che non ti concedono quasi nulla, occorre, assolutamente, capitalizzare i pochi episodi che vengono concessi ed indirizzarli dalla propria parte. Da questo aspetto non si sfugge, perché potremmo parlare di questioni di natura tecnica ed atletica all'infinito, ma, al tirar delle somme, la facoltà di sfruttare l'opportunità ed il saper fare un gol in più del proprio avversario, lo sappiamo, sono determinanti e spostano gli equilibri. L'obiettivo di chi giochi a calcio, se vogliamo, è tutto qui. Poi potremmo appellarci alla scarsità di un arbitro, capace di non vedere un doppio colpo di mano in area sassarese e viceversa, di concedere, appunto, un penalty assai dubbio, ma, per quanto anch'essi siano episodi decisivi nell'economia di una gara, correremmo il rischio di deviare dal problema principale. Il Perugia, che si conferma, dunque, tradizionale "salvatore della patria" per squadre in crisi nera, se vorrà spuntarla in certi tipi di partite, dovrà lavorare molto sulla mentalità con cui accingersi a disputarle. Perché, ne siamo convinti, la gran parte degli errori commessi durante la gara, quell'incapacitá di giocare palla a terra, che è nelle corde delle individualità di questo Perugia, é figlia di un eccessivo timore reverenziale che dovrà, assolutamente, ridursi se si vorrà essere all'altezza, non tanto del finale di campionato, quanto dei successivi spareggi. Spetterà, come detto, a Mister Formisano ed al suo staff continuare ad inculcare tali concetti e a far crescere un gruppo che, in quesro momento, se vorrà tentare la cavalcata, non potrà permettersi ulteriori battute di arresto. Sarà, inoltre, necessario rettificare l'equilibrio tra i vari reparti, considerando che alcuni elementi chiamati a fare la differenza siano, in questo momento, sotto tono. Uno su tutti è proprio Sylla, il cui ruolo di avamposto abbiamo visto quanto sia necessario e decisivo per aprire le difese avversarie, ma potremmo dire anche dello stesso Lewis, ieri in difficoltà più di una volta, o di Paz, carente in fase di copertura, oppure ancora di un centrocampo che dovrebbe esprimere un maggior tasso tecnico. Insomma, se si vorranno avere delle chance concrete per giocarsela veramente, servirà tamponare quanto più possibile i difetti strutturali di un organico che in alcuni ruoli non ha ricambi efficaci, sperare nel recupero degli infortunati di lungo decorso, continuare a puntare sui giovani e operare, infine, sul piano della mentalità, quella rabbia di rivalsa che nella vita occorre sempre possedere quando le cose non vanno per il verso desiderato.


Per Perugia2005News Alessio Torzuoli

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