Mai medicina è più azzeccata di una vittoria, specie per una squadra alla ricerca famelica di tre punti da oltre un mese. E lo fa non per il rotto della cuffia, come, in fondo, ci si sarebbe accontentati pur di raggiungere l'obiettivo, ma con la rabbiosa reazione di un gruppo che per troppe, tribolate giornate ha dovuto fare buon viso a cattiva sorte. E questo sia per via della lunga lista di assenze forzate, che per gli innegabili torti arbitrali subiti. Ieri, infatti, si è materializzata la dimostrazione che quando un organico sia al completo, con dei reali punti di riferimento in attacco, e quando ad arbitrare venga chiamato uno dal nome impronunciabile, tale Abdoulaye Diop, ma a cui, senz'altro, auguriamo di rivederlo in altri palcoscenici, be', le cose cambiano eccome. Non è un caso che Mister Formisano abbia ripetuto pochi giorni fa nella conferenza pre partita come i punti raggranellati non rispecchiassero il reale valore dei Biancorossi. Ora, se da un lato è facile effettuare valutazioni con il senno di poi, è altrettanto, intellettualmente, onesto ammettere che quando ad una squadra vengano a mancare giocatori in quantità industriale è inevitabile incontrare difficoltà contro chiunque e perdere ogni tipo di velleità. È chiaro che, in attesa dei vari Sylla (ormai prossimo al rientro), Marconi, Leo, Lewis, con il reintegro graduale di elementi come Seghetti, Montevago e dello stesso Squarzoni, accanto ad altri come Angella (ad un certo punto salito con autorità anche in fase di impostazione), o lo stesso Giunti (ormai una diga irrinunciabile) e Mezzoni (fa la fascia destra e segna con la stessa facilità di chi prende un cornetto e cappuccino al bar) la musica è destinata a salire di intonazione. Anche perché, poi, è tutto il collettivo a beneficiarne, perché, liberati da incombenze dettate da necessità di forza maggiore, ogni giocatore è libero di esprimere il proprio potenziale nella maniera ottimale. Tornano, dunque le giocate di prima, i lanci, le aperture, l'attacco alla porta con la dovuta profondità, anche i preziosismi di tacco e gol di pregevole fattura. Rigore compreso. È presto, naturalmente, per cantare vittoria, perché il "malato" è ancora in convalescenza e, quanto meno, si dovrà attendere cinque giorni, ovvero la sfida contro l'Entella, per verificare se il percorso in campionato di questo Perugia possa aver superato il tratto più tortuoso, ma, intanto, si può tirare un sospiro di sollievo. I Grifoni, pur con qualcosa ancora da rivedere e perfezionare sia in fase di possesso, che non, hanno risposto presente ed hanno margini di ulteriore miglioramento.
Un segnale tangibile che la squadra stia formando un corpo unico in grado di continuare il proprio lavoro e di isolarsi da tutto il resto, vicende societarie comprese. Ma questo è un altro discorso, perché un silenzio prolungato può, talvolta, fare più rumore di un fragoroso baccano ed esser foriero di nuovi elementi di cui presto conosceremo gli sviluppi.


Per Perugia2005News Alessio Torzuoli

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