Siamo in Piazza Birago, a ridosso del centro storico di Perugia, una piccola piazza in mezzo ad uno dei quartieri popolari della Perugia anni 70 in via di espansione, quartiere poco distante da dove sono nato e molto spesso teatro delle nostre (i ragazzini di Via Leonardo da Vinci) scorribande in bicicletta per azzuffarsi con i rivali della piazzetta.
Ne è passato di tempo dall’ultima scorribanda, quasi 50 anni, la piazzetta è cambiata, ora non è più un parcheggio per i dieci negozi che vi sorgevano una volta, è lastricata ed isola pedonale, non ci sono più le dieci attività, ma due piccole ed importanti realtà che danno lustro a quel quartiere un pò fuori lontano dal caos cittadino.
Le due attività sono un piccolo ristorante, anzi, un’osteria, a guardare dalla vetrina ci sono non più di 6 tavolini da due posti, un locale, a vederlo da fuori, molto intimo, dove si cucinano prodotti di qualità, l’altro negozio, ed è il motivo per cui Venerdì pomeriggio mi sono trovato in questo posto carico di ricordi, è una piccolissima libreria, Pop Up, un posto mai visto prima, ma di cui ne avevo sentito parlare diverse volte.
Entro e mi colpisce subito, oltre alla gentilezza di chi mi accoglie, il piccolo bar all’interno, tre tavolini, un intero scaffale di libri e delle persone che stanno sorseggiando un thè caldo… la serata si preannuncia fredda, alle 20,30 gioca il Perugia ed io sono un pò di fretta perchè devo andare allo stadio.
Ma perchè sono li?
Perchè alle 18,30 Paolo Ortelli, scrittore/giornalista, presenterà un libro, non un libro qualunque, un libro dove ho collaborato fornendo la foto di copertina, una mia foto, scattata 24 anni fa, sotto il diluvio universale di quel Perugia Juventus che è passato alla storia del calcio italiano.
A questo punto però si rende necessaria la prefazione che viene riportata nel libro, per farvi capire il tema e per farvi conoscere Paolo Ortelli, un quarantenne nato a Como e tifoso dell’Udinese.


-Nella storia del calcio italiano non c’è un finale di campionato che raggiunga per drammaticità e densità di significati il diluvio di Perugia. “Sono le 18.04 del 14 maggio 2000, la Lazio è campione d’Italia!” annuncia alla radio Riccardo Cucchi. Una stagione segnata da veleni e polemiche arbitrali si conclude con l’impronosticabile sconfitta della Juventus sul campo della squadra umbra, dopo una sospensione di oltre un’ora dovuta a un improvviso acquazzone. A consegnare lo scudetto ai biancocelesti, il gol di Alessandro Calori: per molti un carneade in maglia perugina, per tutti un protagonista inatteso, per i laziali e gli antijuventini l’eroe venuto a liberare il calcio italiano dallo strapotere, non solo tecnico, della Vecchia Signora. Per Paolo Ortelli, ai tempi sedicenne inquieto, tifoso udinese benché non friulano che aveva scelto di ripudiare il Milan in favore di una “piccola”, Calori era invece l’esempio supremo del calciatore-condottiero, lo storico capitano delle miracolose stagioni con Bierhoff, Amoroso e Zaccheroni, il motivo di mille prese in giro subite dai compagni di scuola. “1-0 Calori” aveva ripetuto loro come un mantra per tutta la settimana, e 1-0 Calori fu. Il libro è il racconto di quell’incredibile giornata, dei suoi protagonisti e dei suoi mille destini incrociati: la saggia attesa di Collina e la sfida a distanza tra i fratelli Inzaghi; la lezione di calcio e vita di Mazzone ed Eriksson e la sconfitta su cui Ancelotti costruisce una carriera trionfale; “Lucky Luciano” Moggi, il picaresco Gaucci e il corsaro Cragnotti. Un affresco dell’epoca d’oro della Serie A tra campioni, passioni e contraddizioni, e insieme romanzo di formazione di un fanatico pallonaro, alla ricerca del significato sociale e politico del calcio.-

Un libro che, al di la della copertina, mi affascina perchè parla del mio Perugia, ma anche perchè assieme all’autore, arriverà l’eroe di quel giorno, Alessandro Calori, che si fermerà con l’autore a raccontare e presentare quel libro.
Ma il tempo scorre, devo andare allo stadio, sono circa le 18,00 ed ecco arrivare Paolo con Alessandro, mi presento, prima di oggi non ci eravamo mai visti, ero stato contattato solamente dalla casa Editrice per la foto.
Quattro chiacchiere al volo con Paolo, il tempo di spiegarmi questo libro…

“Per riassumere, questo libro nasce da tre motivazioni che provo a dirti qui di seguito:
1) Quel Perugia-Juventus 1-0 con gol di Calori fu un mio trionfo personale. Calori era il mio giocatore preferito, perché tifo Udinese e lui era il grande capitano della squadra che arrivò per la prima volta in Europa, con Bierhoff, Zaccheroni ecc. Continuò a essere il mio idolo anche quando passò al Perugia. Mi sfottevano per questo, in particolare gli juventini. Per tutta la settimana precedente, li avevo provocati dicendo "Attenti, guardate che domenica perdete con gol di Calori!" "1-0 Calori" (di qui il titolo del libro). E poi è successo veramente!
2) Al di là di Calori e delle mie ossessioni adolescenziali, quello è stato il finale di campionato più imprevedibile ed emozionante di sempre nella storia della Serie A, con tutti gli ingredienti che conosci (la pioggia, Collina, Mazzone, Gaucci, il gol annullato a Cannavaro, l'attesa all'Olimpico, il fatto che anche l'anno prima lo scudetto si era deciso a Perugia…)
3) In quella giornata di calcio si condensano tantissime altre storie e tantissimi personaggi che permettono di raccontare il calcio italiano nell'epoca di quello che ritengo il suo momento più alto (nel bene e nel male!). E raccontare quel momento, cercando di non limitarsi a rievocazioni nostalgiche ma ricostruendo con precisione eventi, contraddizioni, scandali, è un modo per costruire un tassello di memoria collettiva, forse non solo calcistica”.

Ecco sono già le 18,40, il tempo stringe ed arrivare allo stadio non è facilissimo da li, ma prima di partire, voglio fare alcune fotografie, è il mio lavoro.
La prima la faccio con Alessandro e Paolo con il loro libro in mano, poi, scatto alcune foto ad un ragazzo, a cui non chiedo il nome per sbadataggine, ma è il possessore della maglia originale con cui Alessandro Calori ha realizzato il gol alla Juventus, lui è li per farsela autografare, mi promette che prossimamente la porterà in esposizione per un periodo al Museo del Perugia, di cui sono uno dei curatori.
Da cosa si riconosce la maglia ? un piccolo strappo sul colletto, evidenziato dal filmato del gol in cui Alessandro calori viene preso proprio in quel punto da un compagno di squadra durante i festeggiamenti del gol. Ecco, ho fatto tutto, non mi resta che raggiungere lo stadio per la partita, c’è il derby con l’Arezzo, chissà se mi regalerà le stesse emozioni che mi ha regalato quel giorno il gol di Alessandro Calori…
Ps: il libro me lo leggo con calma, ma di certo, nella libreria del vero tifoso del Perugia, è un pezzo che non può mancare!
Per Perugia2005News Roberto Settonce
Nella foto Alessandro Calori e Paolo Ortelli con il libro "1-0 Calori"
Foto 7oz. Photo Agency - ©Riproduzione vietata

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