Sembra non esserci cura per questo Perugia che, anche ieri, nonostante un match disputato, tutto sommato, ad armi pari, tanto per usare le stesse parole di Mister Castori, sul campo della capolista, non è riuscito a salvare le penne e se ne è ritornato, ancora una volta, a testa bassa, con l'ennesima sconfitta sul groppone.
La verità è che non bastano impegno e volontà se non ci sono qualità individuali e di gruppo per riuscire ad ottenere un risultato positivo, oltretutto attraverso una modalità di gioco ben specifica, come quella prediletta dal tecnico di San Severino Marche. Ma la sensazione, come, del resto, era avvenuto nel corso del brevissimo interregno baldiniano, è che questi giocatori, così assemblati, farebbero fatica a ruminare calcio sotto qualunque guida tecnica. Come detto, allo "Stirpe" i Biancorossi non sono partiti male, anzi, con lo scorrere dei minuti, stavano dando l'impressione di potersela cavare senza grossi affanni, contenendo gli attacchi degli avversari e creando qualche buona situazione in avanti. Ma ecco che è bastato un taglio in verticale, un inserimento, mettiamoci anche una dormita della difesa e una traversa che fa carambolare la palla sui piedi sbagliati, che la frittata è, di nuovo, servita. Proprio nel momento in cui non ci voleva. E non è stato sufficiente un intero secondo tempo per provare, quanto meno, a pareggiarla, perché, quantunque la difesa non abbia più corso grossi rischi, il centrocampo ha dimostrato, come sempre, di non possedere i piedi giusti per servire con efficacia gli attaccanti. C'è una sostanziale, ormai cronica, incapacità di creare un'azione palla al piede degna di nota, che non sia un calcione in avanti alla ricerca di fortuna; con il Frosinone tutto abbassato e pronto a ripartire in contropiede, è mancata la giocata, nonché l'idea geniale nell'architettarla, perché le ripetute sconfitte non aiutano a livello morale; tuttavia, sul finale, ci sarebbe stata la possibilità di raddrizzarla, ma vuoi per sfortuna, come nel caso del colpo di testa di Dell'Orco, uscito di un soffio, vuoi per incapacità di prendere sullo specchio da buona posizione, come occorso a Kouan o Casasola, non si è riusciti nell'intento ed il ritorno a casa è stato, di nuovo, a mani vuote.
È un peccato mortale, perché il fatto che agli altri, senza strafare, basti un nulla per sfruttare l'episodio giusto e vincere acuisce il senso di impotenza e di inadeguatezza dei Biancorossi ad affrontare un campionato cadetto, sulla carta, dai grandi valori, ma che, poi, come sempre, si risolverà sul filo del rasoio. Giornata dopo giornata.
Mister Castori continua a professare ottimismo, intravede margini di crescita e gli stessi giocatori sembrerebbero essere dalla sua parte, convinti nella bontà del lavoro settimanale, ma, intanto, il calendario degli impegni prosegue il proprio decorso ineluttabile e, provando a dare uno sguardo in avanti, di questi passi, non si intravede una squadra contro la quale fare punti con certezza.
Paradossalmente si potrebbe continuare a crescere tutto il torneo senza più incasellare una vittoria.
Il calcio è altro, lo sappiamo tutti, lo sanno i giocatori, lo staff tecnico e lo sa bene la Società, chiamata a difendere, per mille ragioni, una categoria e a non lasciare andare alla deriva un'imbarcazione dopo nemmeno tre mesi di navigazione.


Per Perugia2005News Alessio Torzuoli

| Letto 1079 volte |